Progetti conclusi
“Abbracci e Strappi”
BOOMERS’ PHOTOS AND CONSEQUENCES
L’idea di questa mostra sul tema “Abbracci e Strappi” è legata inconsciamente alla storia della nostra associazione Diecimani.
25 anni fa ci siamo conosciuti in un laboratorio d’arte. È stato un abbraccio senza riserve. Dopo qualche anno di lavoro in gruppo, lo strappo. Ognuno ha continuato il proprio percorso artistico, ritrovandoci poi di nuovo a fare arte e a lavorare insieme sullo stesso soggetto e talvolta sulla stessa opera.
Lavorare è un verbo un po’ stridente per la nostra attività, riflette l’impegno ma non lo scopo di far circolare le emozioni e trasporle su creta, tela, carta o obiettivi fotografici. Le vie dell’espressione si moltiplicano, auto alimentandosi. Si creano intrecci di sguardi, condivisioni e intimità che restano, come resta profonda la presenza di Silvia, che è mancata ma è sempre con noi.
ABBRACCI E STRAPPI
C’è sempre piaciuto lavorare sulle contraddizioni, e stavolta ci siamo dati come tema Abbracci e Strappi e ci siamo divertiti a cercarli nella natura, nei paesaggi urbani e persino negli oggetti: i rami di un albero si abbracciano strappando il cielo, Diabolik abbraccia Eva tra lo strappo di colori deformati e alberi spettatori…
Facile pensare all’abbraccio come azione positiva, incontro con l’altro, il diverso che arricchisce e offre un senso. Nello specchio dell’altro si comprende il contorno dell’identità, il limite e il dono. Ma l’abbraccio può farsi ingombrante, fastidioso.
Spesso invece si fugge lo strappo inteso come lacerazione o morte, ma è anche libertà, forza creativa. La fine di una relazione o di un’opera è uno strappo per iniziarne un’altra, un taglio del cordone ombelicale potrebbe salvarci.
BOOMERS’ PHOTOS AND CONSEQUENCES
Rispettando i nostri canoni di lavoro in gruppo e contaminazione, in primo luogo ci siamo rivolti alla fotografia analogica, antica.
Da veri boomers, ognuno di noi ha riesumato la vecchia macchina fotografica analogica, utilizzato un rullino fotografico scaduto e fotografato quelli che abbiamo interpretato come abbracci o strappi, a Milano e in altre località.
Abbiamo scambiato le macchine, riavvolto il rullino e scattato in modo casuale una nuova fotografia su quelle già presenti. Questa sovrapposizione ha generato una nuova immagine… forse un abbraccio o uno strappo? A voi la scelta.
Per testimoniare l’origine del lavoro, nell’esposizione e nel video in mostra troverete le inquadrature originali in versione digitale scattate in parallelo coi cellulari.
Mentre le fotografie rappresentano l’approccio di gruppo, i dipinti, le sculture e i versi (consequences) esposti in mostra sono lavori individuali, in parte ispirati dalle immagini fotografiche, in parte dedicati liberamente al tema.
Progetti in corso